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GLI ALBERI MONUMENTALI NEL PLIS VALLE DEL LANZA
Ai sensi della Legge n.10 del 14 gennaio 2013 per «albero monumentale» si intendono:
  1. l'albero ad alto fusto isolato o facente parte di formazioni boschive naturali o artificiali ovunque ubicate ovvero l'albero secolare tipico, che possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità, per età o dimensioni, o di particolare pregio naturalistico, per rarità botanica e peculiarità della specie, ovvero che recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali;
  2. i filari e le alberate di particolare pregio paesaggistico, monumentale, storico e culturale, ivi compresi quelli inseriti nei centri urbani;
  3. gli alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica e culturale, quali ad esempio ville, monasteri, chiese, orti botanici e residenze storiche private.
È su queste basi che nel 2015 le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco hanno eseguito una puntuale mappatura di tutti gli alberi presenti sul territorio dei cinque Comuni che potenzialmente potevano avere caratteristiche di monumentalità in base ai requisiti definiti dalla normativa. Dopo una lunga procedura che ha visto la segnalazione agli uffici regionali competenti e la verifica da parte del Corpo Forestale dello Stato, 10 di essi sono entrati ufficialmente a fare parte dell'"Elenco degli alberi monumentali d'Italia" nel 2021: due sono ubicati nel Comune di Solbiate con Cagno, otto a Malnate, quasi tutti all'interno dei confini del PLIS. Parallelamente, nel Comune di Vedano Olona, che allora non era ancora nel PLIS, sono stati segnalati dagli uffici comunali e riconosciuti 3 alberi situati presso il Parco Comunale Fara Forni.

Questo Elenco è dinamico, ogni anno raccoglie nuove segnalazioni integrando quanto riconosciuto negli anni precedenti. Anche sul nostro territorio quindi possono essere raccolte nuove segnalazioni da sottoporre alla validazione con le procedure previste dalle norme in vigore. Ma vediamo quali sono i criteri di attribuzione del carattere di monumentalità:

a) pregio naturalistico legato all’età e alle dimensioni: aspetto strettamente legato alle peculiarità genetiche di ogni specie ma anche alle condizioni ecologiche in cui si trovano a vivere i singoli esemplari di una specie. Il criterio dimensionale riguarda principalmente la circonferenza del tronco, costituisce elemento di filtro nella selezione iniziale ma non è imprescindibile qualora gli altri criteri siano di maggiore significatività.

b) pregio naturalistico legato a forma e portamento: la forma e il portamento delle piante è alla base del loro successo biologico e anche dell’importanza che ad essi è stata sempre attribuita dall’uomo nel corso della storia. Tali criteri hanno ragione di essere presi in considerazione, in particolare, nel caso di esemplari cresciuti in condizioni ambientali ottimali (es. condizioni di optimum ecologico, assenza di potature errate, forma libera perfetta per la specie) o particolari (es. presenza di vento dominante) o per azioni dell’uomo (es. potature) che possano aver indotto forma o portamento singolari ad essere
meritevoli di riconoscimento;

c) valore ecologico: è relativo alle presenze faunistiche che su di esso si insediano, con riferimento anche alla rarità delle specie coinvolte, al pericolo di estinzione ed al particolare habitat che ne garantisce l’esistenza. L’albero può rappresentare un vero e proprio habitat per diverse categorie animali in particolare: entomofauna, avifauna, micro-mammiferi. Tale prerogativa si riscontra soprattutto in ambienti a spiccata naturalità, dove la salvaguardia di queste piante rappresenta elemento importante per la conservazione di specie animali rare o di interesse comunitario;

d) pregio naturalistico legato alla rarità botanica: si riferisce alla rarità assoluta o relativa, in termini di specie ed entità intraspecifiche. A tale riguardo si considerano anche le specie estranee all’area geografica di riferimento, quindi esotiche, e alle specie che, seppur coerenti in termini di areale di distribuzione, sono poco rappresentate numericamente;
e) pregio naturalistico legato all’architettura vegetale: riguarda particolari esemplari o gruppi organizzati in architetture vegetali basate su di un progetto architettonico unitario e riconoscibile, in sintonia o meno con altri manufatti architettonici. Le architetture vegetali sono caratterizzate da una notevole complessità derivante dai rapporti esistenti con gli elementi architettonici a cui si associano e con il contesto più generale in cui sono inserite. Si tratta spesso di ville e parchi storici di notevole interesse storico, architettonico e turistico, ma anche di architetture vegetali minori di interesse rurale. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d’intesa con la Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;

f) pregio paesaggistico: considera l’albero come possibile elemento distintivo, punto di riferimento, motivo di toponomastica ed elemento di continuità storica di un luogo. Trattasi di un criterio di sintesi dei precedenti, essendo il paesaggio, per sua definizione, costituito da diverse componenti: quella naturale, quella antropologico culturale e quella percettiva. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d’intesa con la Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;

g) pregio storico-culturale-religioso: è legato alla componente antropologico-culturale, intesa come senso di appartenenza e riconoscibilità dei luoghi da parte della comunità locale, come valore testimoniale di una cultura, della memoria collettiva, delle tradizioni, degli usi e costumi. Riguarda esemplari legati a particolari eventi della storia locale, tradizioni, leggende, riferimenti religiosi, ecc. Tale valenza è generalmente nota a livello locale e si tramanda per tradizione orale o è riscontrabile in iconografie, documenti scritti o audiovisivi. Il criterio di cui alla presente lettera è verificato e valutato d’intesa con la Soprintendenza territorialmente competente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Ubicazione degli Alberi Monumentali nei Comuni del Parco del Lanza

Per rendere i dati sugli Alberi Monumentali maggiormente fruibili il Ministero per le Politiche Agricole, ha realizzato un catalogo di dati online visualizzabili su Google maps. 

https://goo.gl/maps/zHq6JTpVxfM4bTpT8

Aprendo il link allegato con il pc ma anche con un cellulare i punti degli alberi monumentali e le informazioni ad essi collegati diventano disponibili ogni volta che viene aperto Google Maps, rendendo molto facile la loro localizzazione e permettendo anche di impostare la navigazione dalla posizione in cui uno si trova all'albero cercato. 

SCHEDE DESCRITTIVE DEI NOSTRI ALBERI MONUMENTALI
Codice Elenco: 002/L703/VA/03

Comune: Vedano Olona

Ubicazione: Parco Fara Forni

Specie: Fagus sylvatica

Nome volgare: Faggio

Scheda di approfondimento
Codice Elenco: 003/L703/VA/03

Comune: Vedano Olona

Ubicazione: Parco Fara Forni

Specie: Cedrus deodara

Nome volgare: Cedro dell'Himalaya

Scheda di approfondimento
Codice Elenco: 004/L703/VA/03

Comune: Vedano Olona

Ubicazione: Parco Fara Forni

Specie: Cedrus deodara

Nome volgare: Cedro dell'Himalaya

Scheda di approfondimento
Codice Elenco: 

Comune: Solbiate con Cagno

Ubicazione: Piazza San Michele

Specie: Calocedrus decurrens

Nome volgare: Libocedro

Scheda di approfondimento
LA TUTELA
Gli Alberi Monumentali sono tutelati sia a livello regionale sia statale con apposite leggi e decreti. Se la Legge 10/2013, con il seguente decreto attuativo del 23/10/2014, prevede una forma di tutela nazionale, a livello regionale la protezione di questi esemplari è definita dall'articolo 12 della Legge Regionale 10 del 31/03/2008 secondo cui sono vietati il danneggiamento e l'abbattimento degli alberi monumentali, salvo che per motivi di sicurezza e incolumità, pena una sanzione amministrativa da 500 a 4000 euro.

La legge nazionale specifica inoltre che l’abbattimento e le modifiche della chioma e dell’apparato radicale sono realizzabili, dietro specifica autorizzazione comunale, solo per casi motivati e improcrastinabili per i quali è accertata l’impossibilità di adottare soluzioni alternative, previo parere vincolante del Corpo forestale dello Stato. Prevede inoltre che per l'abbattimento o il danneggiamento di alberi monumentali si applichi la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 100.000.
LA RICERCA CONTINUA...
Come abbiamo anticipato all'inizio, l'Elenco degli Alberi Monumentali è uno strumento dinamico e in continua evoluzione. Nuove segnalazioni possono essere raccolte, mentre quelle vecchie possono essere rimosse per sopravvenuti problemi di natura fitosanitaria o morte degli individui inseriti in precedenza. Le Guardie Ecologiche proseguono quindi nella raccolta delle segnalazioni e nella ricerca di esemplari con possibili caratteri di monumentalità nel territorio del Parco. Chiunque abbia segnalazioni da condividere, può contattare ai recapiti che trova sul sito.

Qui di seguito, trovate la principale normativa riguardo gli albero monumentali, con le tabelle dimensionali per valutare la circonferenza.


Legge 10/2013
Decreto attuativo del 23/10/2014
Tabella dei valori minimi di circonferenza

Legge Regionale 10/2008