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EMERGENZA FAUNA: HO UN ANIMALE ESOTICO E VOGLIO LIBERARMENE
Uno dei principali fattori di pericolo per la biodiversità è sicuramente la diffusione di specie esotiche, o alloctone che dir si voglia, cioè di specie animali, ma anche vegetali, originarie di un'area differente da quella in cui si trovano ad essere e in cui vengono introdotte dall'uomo, volontariamente o meno. Spesso si trovano ad essere introdotte in ambienti privi dei naturali fattori di contenimento che, nei loro areali originari, tengono sotto controllo le popolazioni e si diffondono in modo rapido e incontrollato, aumentando in poco tempo il numero di individui.

Classici esempi di questa problematica sono animali ormai diventati simbolo di interventi di eradicazione e lotta contro gli "alloctoni": scoiattolo grigio, nutria, gambero della Louisiana e tartarughe d'acqua dolce, come quella nella foto accanto.

Proprio quest'ultima è il tipico caso di un rilascio spesso volontario da parte dell'uomo, che in breve tempo diventa una problematica grave e di difficile risoluzione. Vinte nelle fiere, come animale da acquario, una volta raggiunta la maturità e dimensioni elevate, vengono rilasciate in laghetti e pozze, andando a distruggere velocemente l'ecosistema locale
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INTRODUZIONI E NORMATIVA: LA REALTÀ ITALIANA E QUELLA LOMBARDA
 
Oltre a causare gravi danni all'ecosistema locale, l'introduzione di specie alloctone è anche, e ovviamente, vietata e sanzionata dalla legge.

Per far fronte a questa problematica particolarmente diffusa ed evitare abbandoni in ambiente naturale, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare tramite il D.lgs. n. 230 del 15 dicembre 2017 adegua la normativa italiana riguardo alla prevenzione e alla gestione delle introduzioni e della diffusione delle specie esotiche invasive. 
Innanzi tutto stabilisce l'obbligo di denuncia del possesso di esemplari di specie esotiche invasive incluse negli elenchi delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale (Art. 26). Individua però anche la possibilità, per i possessori di questi animali esotici, di affidare questi esemplari a strutture pubbliche o private autorizzate, anche estere o sono autorizzati a detenerli fino alla fine della vita naturale degli esemplari, purché il possesso sia denunciato. Secondo quanto previsto dallo stesso D.lgs., il MATTM ha pubblicato anche delle "Linee guida per la corretta detenzione degli animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive", con una appendice specifica per la tartaruga Trachemys scripta.

In Lombardia, questo argomento è trattato dalla Legge Regionale 10 del 31 marzo 2008 "Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea". All'articolo 10, "Introduzioni, reintroduzioni e restocking o rinforzi", vieta il rilascio di individui di qualsiasi specie di invertebrati, anfibi, rettili non autoctoni. L'inosservanza di questa disposizione comporta l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 200,00 euro a 2.000,00 euro.

In Lombardia esiste anche una "Lista nera delle specie alloctone animali oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione", che nel 2019 consta di 41 specie animali e ben 98 vegetali.
HO UNA TARTARUGA ESOTICA E ME NE VOGLIO DISFARE, COSA FARE?
 
Alcune regioni hanno identificato dei centri per la detenzione anche delle tartarughe esotiche Trachemys scripta. Ad esempio, in Lazio, Emilia Romagna e Piemonte esistono realtà idonee ad ospitare questi animali:
  • Parco Ducos di Brescia e Laghetto di via Greppi/via Marzabotto a Buccinasco (MI): primi centri regionali lombardi di raccolta permanente per testuggini palustri esotiche (Trachemys scripta), grazie a un progetto LIFE Gestire 2020.
  • Centro di Recupero Tartarughe Acquatiche Alloctone Pianura Cesenate: struttura gestita dall’Associazione Tarta Club Italia.
  • Azienda agricola di Riccò Federico: centro localizzato in località Tramuschio di Mirandola (Modena).
  • Centro Recupero Animali Selvatici: centro regionale in provincia di Cuneo (Centro Tartarughe di Sommariva Perno).
  • A.R.F. Associazione Recupero Fauna: Associazione No Profit operante nel Lazio composta da veterinari, biologi e naturalisti, specializzati in fauna selvatica ed esotica.
Trovate i riferimenti per contattare questi centri alla fine della pagina.

Se invece vi trovate in possesso di altre specie di tartarughe acquatiche alloctone di cui volete liberarvi, potete contattare AnimaliEsoticiMilano che offre la possibilità di ospitare alcuni generi di questi rettili.