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EMERGENZA FAUNA: STO PASSEGGIANDO E TROVO LA PROCESSIONARIA
LA PROCESSIONARIA DEL PINO: Thaumetopoea pityocampa

La processionaria del Pino, Thaumetopoea pityocampa, è un lepidottero, ordine di insetti a cui fanno parte farfalle e falene. Nello specifico la processionaria, nella sua forma adulta, è una falena notturna, dalla caratteristica forma triangolare, lunghezza di c.a. 3-4 cm e colore dal bianco sporco al giallo avorio, con striature nere.

A causa del suo ciclo ecologico, è considerata un parassita di alcune specie di conifere, principalmente Pino silvestre e Pino nero, più raramente abete rosso o cedri. Le femmine depongono centinaia di uova attorno agli aghi tra luglio e agosto e circa un mese dopo nascono le larve che, al primo stadio di sviluppo, iniziano già a nutrirsi degli aghi. Nel corso dell'autunno, le larve formano dei nidi sericei, solitamente alle estremità dei rami più esposti a sud, svernandovi fino alla primavera successiva, quando le temperature tornano a salire sopra i 9°C. 
In primavera le larve, estremamente voraci, riprendono l'alimentazione cibandosi nuovamente degli aghi dei pini che li "ospitano", causando gravi danni alle piante, indebolendole e facilitando l'attacco di altri parassiti.
Tra inizio marzo e fine maggio, raggiunta la maturità, le larve lasciano i rami e, nella caratteristica processione, si spostano lungo il tronco, raggiungendo il terreno dove trovano il luogo adatto ad interrarsi fino a c.a. 10-15 cm. Qui, come tutti i lepidotteri, diventano crisalidi (o pupe), fino a raggiungere lo stadio adulto e riprendere il ciclo.

Curiosamente, tutte le larve che provengono dallo stesso nido, si incrisalidano tutte insieme, una accanto all'altra, e possono rimanere in questo stato fino a sette anni.
I nidi di Processionaria dove svernano le larve, sono facilmente riconoscibili: hanno forma piriforme e colore bianco brillante, sono localizzati sulle cime e agli apici dei rami laterali, in particolare se esposti a sud. La loro presenza è un chiaro sintomo della presenza anche dell'ospite indesiderato.

Quando le larve lasciano il nido, scendono dal tronco e si spostano a terra, raggiungono la massima pericolosità. Il loro corpo è infatti ricoperto di peli uncinati, estremamente urticanti per l’uomo e per gli animali e che, al contatto, rimangono intrappolati nella pelle e nei tessuti molli. Possono causare gravi dermatiti o irritazione delle vie aeree, mentre nei cani si può arrivare all’amputazione totale della lingua per necrosi o addirittura alla morte. La taumetopoeina è la sostanza proteica identificata come la responsabile di questa azione tossica.
PROCESSIONARIA E NORMATIVA: INTERVENTI DI RIMOZIONE
 
In Italia esiste una normativa specifica che tratta l'argomento Processionaria, il D.M. 30.10.2007 (pubblicato in G.U. 16 febbraio 2008, n. 40) che riporta "Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino Traumatocampa (Thaumetopoea) pityocampa (Den. et Schiff)" e che, di fatto, rende obbligatorio intervenire nelle aree con presenza di questi insetti per l'eliminazione dei nidi.

Attualmente è possibile intervenire con diverse tipologie di azioni, alcune più costose e altre meno:
  • Rimozione meccanica: eseguito da personale esperto, in grado di raggiungere i rami infestati, tagliarli e rimuovere così i nidi, che saranno poi smaltiti in strutture autorizzate.
  • Lotta biologica: è possibile intervenire con un insetticida biologico a base di Bacillus thuringiensis kurstaki, un batterio che intossica la larva causandone la morte, se ingerito. È tuttavia sensibile alle condizioni ambientali e alla luce, quindi ha efficacia limitata.
  • Trappole a feromoni: agiscono sui maschi adulti, che vengono attratti da feromoni analoghi a quelli prodotti dalle femmine. Si riduce così la riproduzione della specie.
  • Endoterapia: prevede l'iniezione nel tronco di insetticidi chimici e richiede l'intervento di personale specializzato.
  • Trappole meccaniche: sono diffuse diverse tipologie di trappole, ad esempio strutture ricoperte di resina da installare attorno al tronco, su cui rimangono invischiate le larve durante la "processione" verso il suolo e gli adulti, attratti dai feromoni che la resina contiene.
PROCESSIONARIA E NORMATIVA: COSA FARE IN CASO DI PRESENZA DEI NIDI
 
Tutti i proprietari di aree verdi e gli amministratori di condominio devono:
  • ogni annoentro la fine del mese di febbraio, eseguire un’accurata ispezione degli alberi che potenzialmente possono "ospitare" colonie di questi insetti, verificandone l'effettiva presenza;
  • in caso di presenza accertata, procedere con l’immediata rimozione e distruzione degli stessi tramite ditte specializzate, che dovranno provvedere al loro smaltimento.
Per chi rileva in aree verdi, pubbliche o private, nidi di processionaria:
  • evitare di addentrarsi nei boschi colpiti e di avvicinarsi alle fronde delle piante su cui si rinvengono i bruchi in alimentazione;
  • evitare di sostare nelle vicinanze, e sotto, alberi o arbusti infestati: i peli possono essere trasportati dall’aria fino a una distanza di 200 metri;
  • evitare di toccare i nidi o le larve;
  • evitare di effettuare lavori che possono diffondere nell’aria i peli urticanti che riposano al suolo, ad esempio: rastrellare foglie e/o erba falciata, falciare l’erba;
  • evitare di toccare la corteccia di alberi, arbusti o rami che hanno ospitato un nido;
  • tenere sempre il cane al guinzaglio, evitando che si avvicini ai nidi o alle larve in processione al suolo;
  • lasciare proseguire le larve nel loro spostamento; una volta "interrate" non creeranno più pericoli;
  • informare tempestivamente le autorità comunali o le GEV del Parco della presenza di nidi di processionaria.
Cosa invece non si deve fare nella gestione e rimozione dei nidi:
  • evitare il "fai da te", ma fari intervenire ditte specializzate;
  • smaltirle i rami infestati tramite i servizi di nettezza urbana porta a porta;
  • portare i rami infestati in piattaforma ecologica.