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IN PRINCIPIO C'ERA IL MARE...

Il paesaggio delle Valli dell’Olona e del Lanza così come si presenta oggi è il risultato di una lunga storia geologica la cui origine si innesta nel processo di orogenesi delle Alpi iniziato circa 60 milioni di anni fa. E' infatti di questi tempi molto lontani che lo scivolamento della placca africana verso nord, scontrandosi con quella europea, ha dato avvio alle fasi di innalzamento della catena alpina.

L'erosione che ne è seguita ha riversato nell'oceano, sul bordo della scarpata continentale europea, una imponente quantità di limo e sedimenti che, consolidandosi e cementandosi lentamente, ha dato origine nell’epoca compresa tra Oligocene e Miocene medio (tra 25 e 15 milioni di anni fa) a un gruppo di formazioni rocciose denominato Gonfolite Lombarda comprendente rocce terrigene di vario tipo come conglomerati, arenarie, marne e peliti che caratterizzano ancor oggi la morfologia delle nostre due valli.

Durante il Messiniano (circa 7 milioni di anni fa) movimenti tettonici collegati allo spostamento dei continenti hanno determinato la chiusura dello Stretto di Gibilterra e quindi la separazione del Mar Mediterraneo dall’Oceano Atlantico, dando avvio, in un clima decisamente più caldo e più arido rispetto all’attuale, ad un processo di intensa evaporazione del Mar Mediterraneo e di abbassamento ragguardevole del suo livello. Tutti i corpi idrici, trovandosi a scaricare le proprie acque 2/3000 metri più in basso, hanno scavato profondissime valli. Anche gli antichi fiumi Paleo-Olona e Paleo-Lanza hanno profondamente inciso i sedimenti di Gonfolite precedentemente deposti formando profondi canyon.

I carotaggi geologici hanno evidenziato tra Malnate e Varese un canyon profondo quasi 900m che poi, nel seguito è stato lentamente riempito dai sedimenti fluviali di Olona e Lanza fino alla profondità attuale di circa 50/60m.
... POI VENNERO I GHIACCIAI...
A partire dal Quaternario, circa due milioni di anni fa, si sono susseguite fasi alterne di avanzata e ritiro dei ghiacciai, che hanno lasciato evidenti testimonianze nei depositi morenici, nella formazione di terrazzi, nel modellamento delle valli a U, contribuendo a dar forma alle dolci colline delle Prealpi e ai numerosi laghi di sbarramento.

Caratteristiche queste importantissime per il nostro territorio in quanto possiamo ora contare su di un clima mite e sufficientemente umido, ideale per gli ecosistemi forestali e l'insediamento umano.
... INFINE ARRIVARONO I LIGURI
Fino a circa 10 mila anni fa, la zona insubrica è dominata dai ghiacci e solo sporadicamente le popolazioni di cacciatori vi si spingono alla ricerca di cibo. Le prime testimonianze di presenza stabile nella valle del Lanza sembrano risalire a circa 3500-4000 anni fa, con il ritrovamento di strutture riconducibili a palafitte sul territorio di Casanova.

Si tratta forse dei Liguri, agricoltori della val padana. L’unione delle culture dei Liguri e delle popolazioni celtiche provenienti da nord danno origine agli Insubri e alla Cultura di Golasecca, su cui influisce poi la Cultura di La Tène, con i ritrovamenti di Malnate.

Gli Insubri si trovano ben presto a fronteggiare le legioni romane, che hanno la meglio e si stabiliscono nelle valli insubriche. La più vistosa e importante testimonianza della presenza romana nei Comuni del Parco è il troncone di torre sul colle di San Maffeo (Rodero), che probabilmente faceva parte di un sistema di segnalazione delle incursioni dei popoli celtici provenienti da nord. Il fortilizio ha un ruolo difensivo strategico per secoli e viene utilizzato, con la costruzione di un fortilizio, da Goti, Bizantini, Longobardi e durante tutto il Medioevo, nei periodi di massimo sviluppo del cosiddetto Contado del Seprio.