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LA DIGA SUL FIUME OLONA AI MULINI DI GURONE
Inaugurata nel 2009 è lunga 156 e alta 12 metri e ha lo scopo di contenere e minimizzare gli effetti delle piene del fiume Olona
"Olona" deriva dalla radice celtica "OL" cioè di cosa grande, importante, nel senso dell'uso agricolo e pratico che facilmente può farsi delle sue acque. Basti pensare che, come risulta anche dai documenti catastali dell'ormai lontano 1610, le sue acque già allora venivano sfruttate da ben 116 mulini utilizzati non solo come macine per cereali ma anche come frantoi da olio.

Il bacino imbrifero dell'Olona a nord della diga copre una superficie di 97 Km2. Il fiume ha le proprie sorgenti alla Rasa di Velate (Varese), in località Fornaci a metri 548 sul livello del mare, a cui si aggiungono, nelle immediate vicinanze, altre sorgenti, mentre poco più a sud si congiunge con il ramo proveniente dalla vicina valle detta Olona della Valganna.
 

Fino a Milano copre circa 71 km di tracciato con un dislivello di 457m. La sua pendenza media risulta così di circa lo 0,6% cioè 6,4m al km. Gran parte del dislivello è però concentrato nei primi chilometri del suo percorso per cui, già a partire da Malnate la sua pendenza media risulta ridotta a circa la metà favorendo i depositi alluvionali con anse e piccoli meandri che, localmente, ne hanno più volte  modificato il percorso.

La notevole piovosità della fascia prealpina, di norma concentrata nei periodi autunnali/primaverili, fa sì che la portata del fiume a Malnate vari da meno di 1 mc/sec dei periodi di magra, fino a 50-60 mc/sec ma sono state misurate punte di breve durata ma dal valore impressionante di oltre 100 mc/sec ! 
 
La larghezza dell'alveo a Malnate è di circa 5-6 metri per allargarsi poi gradatamente fino a 10-12m quando il fiume abbandona la zona collinare prealpina per entrare nella larga pianura sedimentaria dell'Altomilanese.  
 
I principali affluenti a nord della diga raccolgono le acque del bacino idrografico più piovoso della Lombardia e caratterizzano fortemente il regime idraulico locale che è di tipo torrentizio cioè con forti escursioni stagionali di portata e velocità di deflusso. Dalle pendici del Campo dei Fiori si aggiunge il Vellone, da Viggiù la Bevera, dal Monte San Giorgio nella vicina Svizzera il Lanza, dal Monte Casnione di Cagno la Quadronna ed infine da Bizzozzero il Selvagna.
LE INONDAZIONI

L'Olona, prima della costruzione della diga, è stato per lungo tempo un fiume che flagellava con frequenti esondazioni le aree che attraversava. Nell'arco degli ultimi 400 anni vi sono state contate oltre settanta alluvioni, la maggior parte delle quali ha provocato gravi danni.
 
Tutto questo senza contare gli straripamenti, per fortuna circoscritti, che avvenivano praticamente con cadenza quasi annuale.
  
L'esondazione che ha fatto i danni più ingenti (40 milioni di Euro) si è verificata il 13 settembre 1995 e vedeva la vicina Castiglione Olona sommersa da due metri di acqua in zona Mazzucchelli, con ulteriori gravi danni alle strutture industriali e civili nei paesi posti più a valle come Fagnano Olona, Castellanza, Nerviano e Legnano. L'ultima, in ordine cronologico, e per fortuna meno devastante di quella del 1995  è avvenuta nel novembre 2002.

NASCE LA "DIGA" DI GURONE
Da questa irrisolta problematica nasce il progetto della Provincia di Varese per provvedere a regolamentare il deflusso delle acque con una diga in modo che, anche nei momenti di piena, nel fiume non si superino mai i 36 mc/sec che sono il limite massimo sopportabile dall'alveo per scongiurare a valle della struttura esondazioni catastrofiche.
  
I lavori iniziano il 23 settembre 2004 con la posa della prima pietra e si concluderanno dopo 5 anni con l'inaugurazione ufficiale avvenuta il 12 dicembre 2009 con la presenza delle autorità provinciali e comunali. La spesa per la sua costruzione, 25 milioni di Euro, è stata finanziata per 9 milioni dallo Stato e per i restanti 16 direttamente dalla Provincia di Varese.

La diga è alta 12 metri dal livello del fiume e lunga 156, per la sua costruzione sono serviti ben 45.000mc di calcestruzzo, necessari sia per le opere fuori terra che per consolidare le imponenti fondazioni sotterranee. L’invaso che ne deriva può contenere un volume d'acqua di 1 milione e 570 mila metri cubi. La superfice massima del lago effimero che ne deriva è di circa 40 ettari (0,4 kmq)  con una larghezza massima di 400m per una lunghezza che può arrivare a quasi 2km (fino all'incirca dove i cavalcavia della tangenziale-est di Varese si immettono nel tunnel che sbuca al centro commerciale IPER Belforte ).

Dalle sue tre paratie automatiche possono defluire fino a 36 mc/sec permettendo nel frattempo di immagazzinare le acque in eccesso riducendo di conseguenza in modo considerevole l'effetto nefasto delle piene a valle. Nella nostra zona prealpina sono frequenti infatti eventi piovosi estremi con punte superiori anche ai 40 mm/ora per ogni metro quadrato di superficie.  L'enorme quantità d'acqua che ne deriva, specie se il terreno ha già esaurito la sua capacità di drenaggio ed effetto spugna, crea autentiche ondate di piena concentrate in brevi periodi che l'alveo ridotto e le piccole aree golenali non riescono a contenere causando allagamenti ed inondazioni improvvise.

La diga permette pertanto di accumulare per qualche giorno il surplus di acque meteoriche, per farle poi defluire gradatamente nel fiume, preservando gli argini da forti erosioni, evitando e riducendo quindi considerevolmente i possibili danni a ponti, infrastrutture e fabbricati.  

L'invaso è stato dimensionato su eventi alluvionali catastrofici che hanno avuto fino ad oggi una ricorrenza storica superiore ai 100 anni.

Oggi però, causa l'innalzamento globale delle temperature e la conseguente concentrazione di eventi meteorologici estremi (si sono avute piogge con precipitazioni fino ad anche 350 mm/giorno), tale periodo di ricorrenza sembra si stia riducendo a meno di 50 anni, come le ultime piene del 1995 e del 2002 ne sono purtroppo una ulteriore oltre che diretta conferma.

La sua costruzione e messa in servizio ha innalzato notevolmente il livello di sicurezza idrologica di tutto il fondovalle e raggiungerà la sua massima efficacia quando le altre mini-dighe localizzate più a nord di Malnate entreranno a regime permettendo così una gestione efficiente e coordinata di tutto l'alveo fluviale.

L'ANELLO DEI MULINI DI GURONE
Al centro dell'invaso, ed è una peculiarità davvero unica, è stata costruita una ulteriore diga a terrapieno con sezione circolare di circa 250m di diametro.
 
Tale costruzione, fortemente voluta dai malnatesi, si è resa necessaria per salvaguardare l’insediamento dei Mulini dalle acque del lago effimero che, altrimenti, lo avrebbe completamente sommerso. Si è potuto così conservare un piccolo insediamento civile oltre che un'area di particolare interesse storico industriale.
 
Per la sua ubicazione leggermente decentrata ne è rimasto però fuori il casello N.10 dell'ex Ferrovia della Valmorea che, quando il livello del lago raggiunge il punto più elevato, vede il suo piano terra completamente sommerso da due metri e mezzo di acqua. Attualmente il casello è sede di Legambiente.
UNA ZONA UMIDA COME COMPENSAZIONE AMBIENTALE

A compensazione dei disagi del cantiere durato cinque anni e dell'impatto della costruzione posta principalmente nel Comune di Malnate, sono state previste diverse opere, fra le quali è di notevole importanza per la difesa della biodiversità la creazione di una zona umida e di osservazione che si può ora visitare comodamente poco più a monte del terrapieno circolare posto a difesa dei Mulini. 

E’ facilmente raggiungibile da via Molini, seguendo le indicazioni verso la Folla di Malnate sul sentiero di fondovalle n. 801. La zona ha lo scopo di ricreare l'ambiente adatto alla riproduzione di anfibi, insetti e alla stanzialità di specie avicole che vedono nella presenza dell'acqua l'elemento principale per assicurare la propria riproduzione e sopravvivenza.
 
Ci si può addentrare nel mezzo dello stagno su alcuni pontili oppure attendere con pazienza di immortalare fotograficamente il passaggio di qualche uccello acquatico nel piccolo ma ben mimetizzato capanno di osservazione.


 

"Il pranzo del Martino" di Cesare Puricelli.
Fauna e micromondo del Parco. Obiettivo Parco del Lanza 2016
"Riflesso" di Jacopo Puricelli.
Fauna e micromondo del Parco. Obiettivo Parco del Lanza 2016
ITINERARI e PASSEGGIATE ATTORNO ALL'ANELLO
Anello Diga-Molini
Con una lunghezza di circa 2km permette di passare sopra la diga per ammirarne la struttura con la grande vasca di laminazione centrale e la panoramica visione sul grande invaso del lago effimero. Da qui, seguendo il vecchio tracciato della ferrovia della Valmorea si giunge al Casello N. 10. Si risale sulla diga circolare che difende l’interessante complesso storico dei Molini di Gurone dal riempimento del lago per infine giungere nuovamente al parcheggio di partenza.

Percorso praticamente in piano con un dislivello di circa 25 metri.
 
Anello Zona umida-Gurone
Di poco più corto del precedente, porta alle magiche atmosfere della zona umida. Questa può essere visitata sostando sui pontili o seguendo un piccolo sentierino che le gira attorno. Da qui, dopo essere passati sotto la tangenziale est di Varese, si risale nel centro storico Gurone seguendo il vecchio sentiero detto della “Colomba Zucca” per poi ridiscendere dall’antica scalinata che portava al lavatoio. Seguendo infine la via Mulini si ritorna al punto di partenza.

Percorso con breve salita con dislivello di circa 55metri ma che, giunti in paese, ripaga con bel panorama sulla valle, sulla diga e sul complesso dei mulini.
FAUNA E VEGETAZIONE NEL "SISTEMA DIGA"
Nel 2012, nell'ambito delle opere di realizzazione della diga, è stato condotto un accurato censimento dei principali elementi ecologici dell'area: vegetazione, funzionalità fluviale e fauna, con particolare riferimento ad anfibi e Odonati. Citiamo il report delle attività nella sezione bibliografia, per una libera consultazione.

BIBLIOGRAFIA

"Valutazione ecologica e funzionale della località Ponte Gurone" - Battilana, Falanga e Pizzato - 2012

COME RAGGIUNGERLO

A piedi
Percorrendo il Sentiero Fondovalle

In auto
Parcheggiando a Gurone di Malnate in Via Mulini